Passa ai contenuti principali

Energia, acqua, cibo: tre facce di un unico problema

L'intreccio tra cibo, acqua ed energia è indissolubile. Il nostro futuro dipende da quanto saremo capaci di integrare queste risorse. Ma da dove si comincia?

Campo di grano
Immagine di pubblico dominio
Energia, acqua e cibo sono le tre risorse più importanti, e allo stesso tempo più critiche, a livello mondiale. Questo è un fatto ormai assodato, ma quello che è fortemente sottovalutato è l'interdipendenza reciproca tra queste risorse: i problemi su una di esse si ripercuotono sulle altre, e questo rende la nostra società molto più fragile di quanto crediamo.

Secondo l'International Energy Agency, solo far fronte al fabbisogno energetico mondiale richiederà investimenti per 48mila miliardi di dollari, da qui al 2035. E c'è il rischio concreto che gli investimenti siano male indirizzati, perché i decisori non stanno valutando correttamente gli impatti.

Un esempio che può dare una vaga idea delle dimensioni del problema: circa l'80 % dell'acqua che consumiamo è impiegata in agricoltura, per produrre cibo. Quasi il 13 % della produzione energetica è usato per estrarre, depurare, trasportare, riscaldare o raffreddare la nostra acqua.

I fertilizzanti realizzati con gas naturale, i pesticidi ricavati dal petrolio e il diesel per alimentare i macchinari agricoli aumentano la quantità di energia necessaria per produrre cibo. Le aziende alimentari richiedono energia per la refrigerazione, producono merce avvolta nella plastica, ricavata da sostanze petrolchimiche, e ci vuole altra energia per il trasporto dei prodotti. Come si ferma questo circolo vizioso?

Trovare una soluzione è possibile
Per fortuna, integrare energia, acqua e cibo in modi sostenibili è possibile. Una delle misure più ovvie è ridurre i rifiuti: negli USA, più del 25 % del cibo viene buttato via. Visto che impieghiamo tanta energia e acqua per produrlo, ridurre gli sprechi permetterebbe di risparmiare varie risorse contemporaneamente.

Le soluzioni possono essere semplici. Ad esempio, servire porzioni più piccole, e mangiare meno carne, che richiede quattro volte più energia rispetto ai cereali. Inoltre, possiamo mettere gli scarti alimentari e i rifiuti agricoli in digestori anaerobici, che li trasformano in gas naturale. Adottando quasta tecnologia su vasta scala, potremmo ridurre l'impiego di energia e acqua che servono per il trattamento dei rifiuti.

Anche le acque reflue potrebbero essere trasformate in una risorsa. In California, per esempio, si usano le acque reflue trattate per irrigare i terreni. L'acqua è tanto pulita da essere perfino potabile. Inoltre, i solidi estratti dai rifiuti liquidi di solito vengono bruciati; invece, potrebbero essere inceneriti per produrre elettricità.

Campo irrigato artificialmente
Immagine di pubblico dominio
Un altro metodo per risparmiare più risorse allo stesso tempo, è la conservazione intelligente. Usiamo più acqua con interruttori e prese che con i rubinetti, perché serve molta acqua per raffreddare le centrali elettriche. Consumiamo più energia per riscaldare, trattare e pompare l'acqua che per l'illuminazione.

Dobbiamo cominciare a pensare che spegnere luci e apparecchi fa risparmiare enormi quantità d'acqua, e chiudere l'acqua fa risparmiare enormi quantità di energia.

Possiamo rendere più intelligente il sistema idrico. Secondo gli esperti, i tubi antiquati perdono dal 10 al 40 % dell'acqua trattata che vi scorre. Sensori incorporati nel sistema servirebbero a ridurre le perdite, sia di acqua che di denaro, e aiuterebbero gli utenti a tenere sotto controllo i propri consumi.

Si può rendere più intelligente anche il sistema alimentare: uno dei motivi del grande spreco di cibo sono le date di scadenza, su cui ci basiamo per decidere se un alimento è buono o è da buttare. Ma sarebbe molto meglio usare dei sensori per valutare direttamente gli alimenti. Per esempio, sulle confezioni potremmo usare inchiostri sensibili alla temperatura, che cambiano colore se esposti ad una temperatura sbagliata, o se cominciano a svilupparsi microrganismi indesiderati.

Cambiamo il modo di pensare
Andrebbero riconsiderate tutte le nostre politiche: le decisioni prese da istituzioni distinte non fanno che aggravare il problema. I pianificatori del settore energetico danno per scontato di avere l'acqua necessaria, quelli del settore idrico di avere l'energia necessaria, e così via. L'innovazione più importante è un pensiero che consideri la connessione tra le risorse.

In gioco c'è anche la responsabilità personale: la domanda di insalate fresche, che in inverno arrivano sulla nostra tavola percorrendo migliaia di chilometri, crea un sistema di distribuzione dispersivo e affamato di energia. Le nostre scelte per avere sempre di più non fanno che portare le risorse al limite.

Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

Ciro e Antonio: dinosauri italiani

Ciro e Antonio sono fossili di dinosauro famosi nel mondo, ma praticamente sconosciuti nel nostro Paese. Ve li voglio presentare . Ciro è stato il primo dinosauro in assoluto ad essere scoperto in Italia, a Pietraroja (Benevento) nel 1980. Lo scopritore, Giovanni Todesco , era un appassionato di fossili che scambiò il piccolo dinosauro per una semplice lucertola e per questo motivo conservò l'esemplare in casa sua per anni. Nel 1993, dopo aver visto il film "Jurassic Park", decise di mostrare il fossile al paleontologo Giorgio Teruzzi, che lo riconobbe per quello che era: un piccolo di dinosauro.   (la foto è di proprietà di Scienza in Rete ) Nel 1998 venne riconosciuto come uno dei fossili più importanti nella storia della paleontologia . Il fossile, infatti, è fra i più completi che esistano ed è il primo a presentare organi interni e tessuti molli in uno straordinario stato di conservazione .

Antartide, parte la spedizione italiana con 210 ricercatori e 50 progetti di ricerca

È partita ufficialmente la XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, attuata dall'ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico. Fonte: ENEA Cinquanta progetti di ricerca su ecosistemi e clima e 210 tra tecnici e ricercatori nazionali e internazionali saranno i protagonisti della XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) , che parte ufficialmente con l'apertura della stazione "Mario Zucchelli" . La Campagna 2017-18, finanziata con 23 milioni di euro dal MIUR e attuata dall' ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico , avrà una durata di 4 mesi e vedrà la partecipazione di ricercatori che svolgeranno attività di ricerca anche presso altre basi antartiche, nel clima di collaborazione internazionale che caratterizza la scienza in uno dei luoghi più remoti della Terra. Per realizzare ...

Ambiente: alcuni organismi si stanno adattando ai cambiamenti climatici del Mediterraneo

Una ricerca, pubblicata sulla rivista "Royal Society Open Science", rivela che alcuni organismi marini saranno in grado di attrezzarsi per sopravvivere alle alterazioni climatiche, in atto nel Mediterraneo. http://commons.wikimedia.org/wiki/User:Otrebor81~commonswiki Ci sono alcuni organismi che vivono ancorati al fondale marino, e, quindi, non possono sottrarsi agli effetti dell' acidificazione degli oceani e del riscaldamento dell'acqua di mare . Organismi come il briozoo Calpensia nobilis : un invertebrato marino, con uno scheletro esterno formato da carbonato di calcio, che vive in colonie. Proprio su di esso è stato condotto l'esperimento di cui si parla nell' articolo . La ricerca è firmata da Chiara Lombardi e Silvia Cocito , del Centro Ricerche Ambiente Marino Santa Teresa dell'ENEA , da Maria Cristina Gambi , della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli , e da Paul D. Taylor , del Natural History Museum di Londra .

Inquinamento dal Sahara

L'Isac-Cnr ha sviluppato, nell'ambito del progetto "Diapason", un software per calcolare il carico di PM 10 di origine sahariana, le polveri inquinanti che investono continuamente la nostra penisola. Immagine di pubblico dominio L'Europa è regolarmente raggiunta da aria proveniente dal Sahara , che porta con sé le frazioni più fini delle sabbie desertiche. E l'Italia si trova al centro di queste correnti , che portano ondate di calore e le cosiddette " piogge rosse ". Proprio quest'ultime spesso concorrono al superamento dei limiti di legge , sanzionati dall'Europa, per il PM 10 : l'insieme di polveri inquinanti di diametro inferiore a 10 micrometri, quindi facilmente inalabili . "È scientificamente dimostrato che l'inalazione di queste particelle è associata ad un aumento della mortalità e ad effetti negativi sulla salute " , ricorda Gian Paolo Gobbi , dell' Istituto di Scienze dell'Atmosfera e del Clima d...

Oltre la Brexit, sfide e opportunità per la ricerca scientifica tra Italia e Regno Unito

Il CNR ha ospitato ad Anacapri il meeting bilaterale Italia-Regno Unito: a pochi mesi dal referendum, rappresentanti di enti di ricerca, università e scienziati hanno discusso temi chiave della ricerca nel contesto dell'uscita del Regno Unito dall'Ue. Fonte: Witizia da Pixabay Il 4 e 5 ottobre 2017 si è tenuto, presso il centro del Consiglio Nazionale delle Ricerche , l' Osservatorio Cultura Ricerca Formazione Divulgazione di Anacapri (ex "Osservatorio svedese"), il meeting bilaterale Italia-Regno Unito , organizzato dal CNR in cooperazione con il Science and Innovation Network del governo UK e l' Ambasciata Britannica a Roma . Un'occasione di confronto e di diplomazia scientifica dopo il referendum del 23 giugno 2016, con cui ha preso il via il processo di uscita del Regno Unito dall'Unione Europea. Sul tavolo le sfide e le opportunità conseguenza della Brexit . "Questo significativo mutamento all'interno dell'Unione potrebbe ...