È la bevanda più amata al mondo. Eppure, il caffè viene considerato una "coltura orfana", per la poca attenzione che ha ricevuto, fino ad ora, dalla ricerca.
Oggi, quasi tutte le varietà di caffè sono totalente indifese davanti all'attacco di parassiti e malattie, all'aumento di temperatura e alle altre minacce che derivano dai cambiamenti climatici. Ora, i ricercatori si stanno mobilitando, per salvarlo prima che sia troppo tardi.
A quanto pare, il punto debole del caffè è la sua scarsissima diversità genetica. Nei negozi trovate una selezione di varietà, che evoca mete esotiche e suggestive. Ma la nostra ampia possibilità di scelta nasconde un fatto: il 70 % delle miscele deriva da un'unica specie, la Coffea arabica.
Sì, le diverse varietà della pianta, dei metodi di torrefazione e delle zone di coltivazione producono un'eccezionale gamma di gusti. Ma il DNA racconta una storia straordinariamente omogenea.
Il restante 30 % si deve, quasi esclusivamente, alla Coffea canephora, detta "robusta". Questa specie è più resistente e facile da coltivare. Ma, come sappiamo bene, ha un aroma più amaro e viene usata nei caffè meno pregiati.
Queste due specie offrono qualche variazione genetica regionale. Perciò, un primo passo potrebbe essere quello di scambiare varietà di caffè tra regioni e paesi, per vedere se crescono meglio delle varietà locali. Ma non basterà.
Finora abbiamo parlato delle specie coltivate, ma esistono 125 specie di caffè. E, sicuramente, ce ne sono altre che ancora non conosciamo. Queste cugine selvatiche sono molto più diversificate. Il loro DNA è stato sequenziato e si sono scoperti molti geni utili, che potrebbero rendere le piante più resistenti a scarsità d'acqua e temperature elevate.
Ma anche le specie selvatiche sono in difficoltà: più del 70 % è a rischio di estinzione, soprattutto a causa della distruzione dei loro habitat. Riusciremo a salvarle prima che scompaiano?
Da questo punto di vista, l'Etiopia custodisce un vero e proprio tesoro. Qui si coltiva una vasta collezione di piante di caffè che non esistono da nessuna altra parte. Il problema è che se ne sa molto poco, visto che il governo impedisce ai ricercatori stranieri di metterci le mani.
L'industria centroamericana del caffè è già sotto attacco, da parte della cosiddetta "ruggine del caffè". Per il momento è il nemico numero uno: un fungo che intacca le foglie delle piante e impedisce loro di assorbire la luce solare. E che prospera nei climi caldi.
Negli ultimi anni ha devastato le piantagioni locali e l'epidemia sta continuando a diffondersi. Gli esperti temono il peggio. Infatti, i fungicidi possono combattere la ruggine, ma sono costosi e potrebbero non funzionare, se dovessero emergere nuovi ceppi della malattia.
Perciò, ora la genetica rappresenta l'unica speranza, per la salvezza del caffè, e nostra.
https://www.flickr.com/photos/br1dotcom/ |
A quanto pare, il punto debole del caffè è la sua scarsissima diversità genetica. Nei negozi trovate una selezione di varietà, che evoca mete esotiche e suggestive. Ma la nostra ampia possibilità di scelta nasconde un fatto: il 70 % delle miscele deriva da un'unica specie, la Coffea arabica.
Sì, le diverse varietà della pianta, dei metodi di torrefazione e delle zone di coltivazione producono un'eccezionale gamma di gusti. Ma il DNA racconta una storia straordinariamente omogenea.
Il restante 30 % si deve, quasi esclusivamente, alla Coffea canephora, detta "robusta". Questa specie è più resistente e facile da coltivare. Ma, come sappiamo bene, ha un aroma più amaro e viene usata nei caffè meno pregiati.
https://www.flickr.com/photos/ucodep/ |
Finora abbiamo parlato delle specie coltivate, ma esistono 125 specie di caffè. E, sicuramente, ce ne sono altre che ancora non conosciamo. Queste cugine selvatiche sono molto più diversificate. Il loro DNA è stato sequenziato e si sono scoperti molti geni utili, che potrebbero rendere le piante più resistenti a scarsità d'acqua e temperature elevate.
Ma anche le specie selvatiche sono in difficoltà: più del 70 % è a rischio di estinzione, soprattutto a causa della distruzione dei loro habitat. Riusciremo a salvarle prima che scompaiano?
Da questo punto di vista, l'Etiopia custodisce un vero e proprio tesoro. Qui si coltiva una vasta collezione di piante di caffè che non esistono da nessuna altra parte. Il problema è che se ne sa molto poco, visto che il governo impedisce ai ricercatori stranieri di metterci le mani.
https://www.flickr.com/photos/cirox/ |
Negli ultimi anni ha devastato le piantagioni locali e l'epidemia sta continuando a diffondersi. Gli esperti temono il peggio. Infatti, i fungicidi possono combattere la ruggine, ma sono costosi e potrebbero non funzionare, se dovessero emergere nuovi ceppi della malattia.
Perciò, ora la genetica rappresenta l'unica speranza, per la salvezza del caffè, e nostra.
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