Il 2 febbraio scorso è stata la Giornata Mondiale anti-spreco per quanto riguarda l'alimentazione. L'ENEA ha stilato un decalogo di buone pratiche per "sfruttare al meglio quel giacimento di risorse preziose nascosto nella spazzatura", come sottolineano gli esperti del Dipartimento Sostenibilità dell'Agenzia.
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Siamo al 7° posto nella classifica europea per quantità di cibo pro-capite sprecato all'anno. Secondo i dati ENEA, nel nostro Paese vengono gettati nel cassonetto circa 5,5 milioni di tonnellate di cibo all'anno. In pratica, 42 Kg di cibo a persona sotto forma di avanzi non riutilizzati o alimenti scaduti o andati a male, con un valore economico che si aggira intorno ai 13 miliardi di euro all'anno.
Di questi 42 Kg, oltre 10 sono costituiti da verdure e prodotti ortofrutticoli. Con i prodotti vegetali che gettiamo nella spazzatura, oltre a fitosanitari e nutraceutici, potremmo produrre 41 milioni di metri cubi di biometano, l'equivalente dell'energia necessaria per riscaldare 46mila appartamenti, con un risparmio di circa 2 milioni di tonnellate di CO₂.
Ma non è tutto. I nostri scarti possono trasformarsi in cibi "Superfood" per mantenerci in forma, cosmetici per farci belli, nuovi alimenti per la zootecnia e anche bioplastiche. Secondo l'Ue, entro il 2030, con il riciclo dei rifiuti al 70 % e lo smaltimento in discarica al 5 %, si possono creare 580mila posti di lavoro e risparmi per le imprese pari all'8 % del fatturato annuo.
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- Valuta il più possibile la quantità di cibo che può essere realmente consumata in un pasto medio, e aiutati con la lista della spesa: potrà essere utile per evitare avanzi e sprechi.
- Quando fai la spesa, controlla la scadenza dei prodotti, pensando a quando utilizzarli, perché il mancato consumo si traduce automaticamente in uno spreco.
- Fai attenzione alle etichette: scegli prodotti che riportano informazioni su tecnologie o ingredienti che aiutano a limitare lo spreco alimentare. Ad esempio, il latte può essere sottoposto a processi (come la pastorizzazione ESL o la microfiltrazione) che ne mantengono inalterate tutte le proprietà estendendone notevolmente la "vita sullo scaffale"; alcuni prodotti, come i biscotti, sono arricchiti con aromi di origine vegetale che prevengono l'irrancidimento in modo naturale e sicuro.
- Cerca di scegliere prodotti con indicato il destino della confezione a "fine vita": così contribuirai a ridurre la quantità di indifferenziata nell'immondizia.
- Teoricamente dovresti preferire il biologico, perché l'agricoltura bio riduce i consumi energetici di agricoltura e industria alimentare di almeno il 25 %, consente di ridurre le emissioni di CO₂ e non inquina le falde acquifere, perché non impiega fertilizzanti e fitosanitari di sintesi. Tuttavia, considera che buona parte dei prodotti etichettati come "biologici" non lo sono davvero.
- Nel preparare il cibo, con alcuni semplici accorgimenti puoi migliorarne la conservazione: ad esempio, insalate o verdure vanno condite solo al momento di servirle; così si mantengono più a lungo e possono essere consumate anche successivamente.
- Crea nuove pietanze utilizzando gli avanzi di cucina, con fantasia e creatività.
- In occasione di feste e ricevimenti, valuta se gli avanzi possono essere consumati a breve e invita gli ospiti a portare con loro parte di quello che è avanzato.
- Informati sui programmi contro lo spreco alimentare della tua città, oppure organizzati per donare il surplus alimentare alle onlus che raccolgono gli avanzi di cibo "buono" e lo ridistribuiscono a chi ne ha bisogno.
- Metti gli avanzi di cibo nella raccolta dell'umido: si trasformeranno in ottimo compost. Questo si traduce sia in minori spese di smaltimento (ogni tonnellata di frazione organica in discarica costa alla comunità circa 200 euro, cioè il 50 % delle spese totali della gestione dei rifiuti), sia in guadagno derivante dalla commercializzazione del compost (che può variare da 20 euro a tonnellata per i prodotti all'ingrosso, a 3 euro al Kg per prodotti venduti al dettaglio).
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