Passa ai contenuti principali

I cambiamenti climatici "infiammano" l'Europa

Dimostrato il nesso tra siccità e aumento delle superfici coinvolte dagli incendi boschivi e previsto un incremento per i prossimi anni, soprattutto nelle zone a nord dell'Europa mediterranea.

Nei prossimi decenni il rischio di incendi boschivi in area mediterranea potrebbe aumentare a causa di condizioni climatiche più aride.
skeeze da Pixabay
Nei prossimi decenni il rischio di incendi boschivi in area mediterranea potrebbe aumentare a causa di condizioni climatiche più aride. È quanto conclude un articolo pubblicato sulla rivista Scientific Reports da un team che coinvolge l'Istituto di Geoscienze e Georisorse del CNR (IGG-CNR) e le Università di Barcellona, di Lisbona e della California a Irvine.

I ricercatori hanno sviluppato dei modelli matematici in grado di prevedere pericolosità ed estensione degli incendi boschivi. "In base all'analisi dei dati cerchiamo di determinare relazioni di causa-effetto fra variazioni delle condizioni di siccità e aree bruciate", spiega Antonello Provenzale, direttore dell'IGG-CNR. "Sebbene la maggior parte degli incendi sia innescata da attività umane, dolose e non, abbiamo constatato che le condizioni climatiche influenzano la propagazione e quindi l'estensione dell'incendio".

Le variabili prese in considerazione sono l'area bruciata e la siccità, quantificata tramite un indice che misura la differenza fra precipitazione ed evapotraspirazione (la perdita d'acqua dal suolo).
"Studiando le variazioni annuali di area bruciata e siccità analizziamo le anomalie", prosegue Provenzale. "In generale, i dati mostrano che le anomalie di area bruciata seguono in modo pressoché lineare le anomalie di siccità: se queste ultime raddoppiano rispetto all'anno precedente, anche l'area bruciata tenderà ad essere il doppio".

Prima di questo studio non si era capito se, a lungo termine, a influenzare gli incendi estivi in un determinato anno fossero maggiormente le condizioni di siccità dell'estate dello stesso anno o dei precedenti.

"Grazie all'analisi dei dati del Sistema di informazione europeo sugli incendi boschivi (EFFIS) e degli archivi nazionali abbiamo dimostrato per la prima volta che nell'aumento di estensione degli incendi contano di più le condizioni secche della stessa estate, mentre l'aridità estiva degli anni precedenti potrebbe addirittura ridurre gli incendi nell'anno in corso, perché si sarà formato meno combustibile, ossia meno rami e rametti secchi da bruciare", aggiunge Marco Turco, dell'Università di Barcellona.

Una questione importante, vista la generale tendenza all'inaridimento estivo nella regione mediterranea. Quindi, poiché le proiezioni indicano un aumento di estati siccitose, nei decenni futuri ci possiamo attendere un significativo aumento dell'area bruciata nell'Europa mediterranea.

"A maggior rischio sono, paradossalmente, le zone più settentrionali dell'Europa mediterranea, come Italia del nord, Francia, Catalogna, i cui ecosistemi sono meno adattati alla progressiva siccità che l'area sta sperimentando", conclude il direttore dell'IGG-CNR.

"La maggior frequenza e intensità di condizioni siccitose attese per il prossimo futuro rischia di ridurre l'efficacia delle strategie di prevenzione attuali e richiede lo sviluppo di nuove metodologie di controllo sovra-nazionali. I modelli interpretativi messi a punto nel nostro studio contribuiscono a migliorare la previsione stagionale della pericolosità degli incendi boschivi, nell'ottica di utilizzare la ricerca climatica per lo sviluppo di servizi utili alla società".

Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

10 libri sulla scienza da leggere almeno una volta nella vita

Di libri da leggere almeno una volta nella vita, ce ne sarebbero centinaia . Libri, come L'origine delle specie di Charles Darwin , sono delle pietre miliari per la scienza e per la letteratura. Ma non lo troverete, in questo elenco. Invece, i 10 libri che ho scelto sono meno noti. Ma mi hanno fatto amare la scienza e hanno cambiato il mio modo di pensare e di guardare il mondo . 1. Il mago dei numeri di Hans Magnus Enzensberger . Dodici notti. Dodici sogni, in cui Roberto incontrerà il Mago dei numeri. Roberto non sopporta la matematica. Ma i suoi viaggi notturni in compagnia del mago gli faranno cambiare idea. È vero, si tratta di un libro per ragazzi, ma lo trovo divertente da rileggere anche adesso . Ed è perfetto da far leggere nelle scuole: tutti gli studenti vorranno essere come il protagonista, e diventare apprendisti dei numeri. 2. Morti di scienza di Pierre Zweiacker . Ecco un punto di vista insolito sulla storia della scienza: inventori e

Ciro e Antonio: dinosauri italiani

Ciro e Antonio sono fossili di dinosauro famosi nel mondo, ma praticamente sconosciuti nel nostro Paese. Ve li voglio presentare . Ciro è stato il primo dinosauro in assoluto ad essere scoperto in Italia, a Pietraroja (Benevento) nel 1980. Lo scopritore, Giovanni Todesco , era un appassionato di fossili che scambiò il piccolo dinosauro per una semplice lucertola e per questo motivo conservò l'esemplare in casa sua per anni. Nel 1993, dopo aver visto il film "Jurassic Park", decise di mostrare il fossile al paleontologo Giorgio Teruzzi, che lo riconobbe per quello che era: un piccolo di dinosauro.   (la foto è di proprietà di Scienza in Rete ) Nel 1998 venne riconosciuto come uno dei fossili più importanti nella storia della paleontologia . Il fossile, infatti, è fra i più completi che esistano ed è il primo a presentare organi interni e tessuti molli in uno straordinario stato di conservazione .

La città sommersa: Venezia rinasce dalle sue fondazioni

Venezia si regge su un complicato e delicato equilibrio tra acqua, terra e legno. Un programma di ricerca, a cui ha partecipato l'IVALSA-CNR, ha fatto chiarezza sullo stato di conservazione dei pali lignei che reggono gli edifici, e posto le basi per un piano di restauro e conservazione del patrimonio architettonico. A fine giugno sono stati presentati i risultati di due progetti, ideati dall' Istituto per la Valorizzazione del Legno e delle Specie Arboree del CNR ( IVALSA-CNR ). Le ricerche riguardano il comportamento chimico-fisico e microbiologico del sistema delle fondazioni lignee a Venezia . Gli studi sono stati pubblicati sulla rivista " Construction and Building Materials ". " Grazie a questa ricerca, la conoscenza dell'architettura veneziana è ripartita dagli elementi primi che reggono l'edificio, giungendo ad un sostanziale ridimensionamento del luogo comune della durabilità eterna dei pali lignei che consolidano i terreni di fondazion

Dimenticate gli OGM: il futuro sono gli OGE

Le piante modificate con la tecnica di editing genomico CRISPR sono tanto diverse che modificheranno i toni del dibattito, e renderanno necessario ripensare che cos'è un OGM. Immagine di pubblico dominio Il segno distintivo di una tecnologia innovativa è la velocità con cui è applicata dai ricercatori. Da questo punto di vista, la CRISPR si situa tra i più importanti strumenti di cui si è dotata la biologia nell'ultimo mezzo secolo . Questa tecnica si porta dietro implicazioni spettacolari , e ha colpito la comunità scientifica con la forza di un tornado. La rivoluzione della CRISPR potrebbe avere i suoi effetti più profondi in agricoltura . Ad esempio, i ricercatori cinesi hanno stupito la comunità degli agricoltori nel 2014, quando hanno mostrato che la tecnica poteva essere usata per rendere il grano resistente all' oidio , un'infezione fungina detta anche nebbia o mal bianco. L'aspetto rivoluzionario della CRISPR è la sua precisione. Infatti, permet

Salvare le paludi da deficit idrico, inquinamento e perdita di biodiversità

Un modello pilota di riqualificazione ambientale low-cost per la Palude di Torre Flavia, a nord di Roma, basato su riutilizzo di acque reflue trattate e sfruttamento delle potenzialità autodepurative dei sistemi naturali. Fonte: Baraondanews.it Riutilizzare le acque reflue trattate e sfruttare le potenzialità autodepurative dei sistemi naturali per recuperare, riqualificare e ampliare le aree umide soggette a deficit idrici e a processi di inquinamento , coniugando economicità e basso impatto ambientale. È questo il modello pilota proposto dall' ENEA per il recupero e la riqualificazione ambientale della Palude di Torre Flavia , situata a nord di Roma tra i Comuni di Ladispoli e Cerveteri . Si tratta di una delle aree umide più suggestive dal punto di vista naturalistico e culturale del Lazio , colpita negli ultimi anni da fenomeni di siccità, stress idrico, inquinamento e perdita di biodiversità. La Palude di Torre Flavia è un'importante meta di visite guidat