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Energia: nel mercato immobiliare crescono le case più efficienti, ma restano dominanti quelle energivore

Gli aspetti legati all'efficienza energetica attualmente non rappresentano una variabile significativa per la determinazione del prezzo di vendita. Questo è dovuto ad una sensibilità ancora troppo scarsa al risparmio energetico da parte di chi vende e di chi acquista.

Mercato immobiliare
Immagine di pubblico dominio
Nel 2016, gli immobili delle classi energetiche più efficienti (A+, A e B) sono stati oggetto del 60 % delle compravendite nel mercato "nuove costruzioni", con un incremento del 10 % rispetto al 2015. È quanto emerge dal "Rapporto annuale sull'andamento del mercato immobiliare urbano", realizzato da ENEA, Istituto per la Competitività (I-Com) e Federazione Italiana degli Agenti Immobiliari Professionisti (FIAIP).

Però, considerando il mercato nel suo insieme, l'edilizia in classe energetica G, quella meno efficiente, continua a dominare le compravendite, mentre la vendita di case ristrutturate in classe energetica A+, A e B si aggira dal 3 % al 7 %.

"L'efficienza energetica ha fatto definitivamente il suo ingresso nel settore edilizio, ma rimane molto da fare sugli edifici esistenti: solo l'11 % risulta ristrutturato nelle prime tre classi energetiche, mentre rientra nelle ultime due classi energetiche quasi il 90 % degli immobili da ristrutturare, situati principalmente nell'estrema periferia delle città", commenta Roberto Moneta, responsabile dell'Unità Tecnica Efficienza Energetica dell'ENEA.

Cosa dicono gli agenti immobiliari?
Lo studio ha anche intervistato oltre 500 agenti immobiliari in tutta Italia, per sondare l'importanza del tema dell'efficienza energetica. Per il 58 % degli intervistati, l'Attestato di Prestazione Energetica (APE) non serve ad orientare le scelte di chi compra o vende un immobile, e il 40 % lo considera poco utile.

Una soluzione potrebbe essere quella di rendere l'APE uno strumento dinamico, che consenta all'acquirente di comprendere quali saranno i suoi consumi energetici reali nel momento in cui andrà ad abitare nell'immobile scelto.

Invece, gli addetti ai lavori sono divisi sulla proposta di inserire una specifica voce nei listini immobiliari legata agli immobili "ristrutturati green": il 52 % è contrario, principalmente perché sarebbe difficile stimare un valore aggiuntivo rispetto alla categoria "ristrutturato".

Inoltre, secondo gli agenti immobiliari intervistati, tra le principali motivazioni che portano ad una scarsa attenzione dei clienti verso gli immobili in classe energetica più elevata ci sono: la disponibilità di spesa, il livello culturale e di consapevolezza ambientale, e la scarsa fiducia nel sistema di etichettatura energetica degli immobili.

Ed è proprio la scarsa percezione del valore di mercato degli immobili efficienti la principale barriera all'accesso al credito per le ristrutturazioni energetiche. "Tutti questi elementi", conclude Moneta, "dovranno essere tenuti nella giusta considerazione, sia nell'elaborazione delle future politiche europee e nazionali per la decarbonizzazione del settore residenziale, che all'interno della nuova Strategia Energetica Nazionale".

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