Sicurezza informatica a rischio riscatto. Il bilancio del 2016 e i buoni propositi per l'anno nuovo.
Immagine di pubblico dominio |
Sulla base delle informazioni raccolte dai laboratori di ricerca ESET di tutto il mondo, il rapporto indica una nuova tendenza all'orizzonte: il Ransomware delle cose, o Rot. Ovvero, la possibilità che i criminali informatici violino i dispositivi, in particolare quelli delle reti domestiche, chiedendo il pagamento di un riscatto per permettere agli utenti di tornare a prenderne il controllo.
D'altra parte, gli esperti di ESET avevano diffuso dati preoccupanti sulla sicurezza dei router domestici già a novembre 2016: infatti, il 15 % di questi dispositivi utilizza password deboli e, nella maggior parte dei casi, il classico "admin" come nome utente, mentre il 7 % dei router presenta delle vulnerabilità software di alta o media gravità.
Il bilancio per il 2016
È fuor di dubbio che il 2016 sia stato l'anno del ransomware, in cui questo tipo di malware si è affermato come seria minaccia, sia per gli utenti privati che per le aziende e le organizzazioni, che sempre più spesso sono cadute vittima dei cybercriminali che chiedono un riscatto per liberare i dati informatici.
L'Italia ne è un chiaro esempio, considerato che Nemucod e ScriptAttachment, che veicolano tra gli altri malware anche i ransomware, hanno registrato durante il 2016 una escalation di infezioni, che ha sfiorato il 40 % a marzo per Nemucod, e il 35 % a dicembre per ScriptAttachment.
Ma il 2016 è stato anche l'anno dei trojan bancari, costantemente rilevati dalla telemetria di ESET, insieme ai grayware, che comprendono una vasta categoria di software di per sé legittima, il cui intento non è esattamente o inequivocabilmente pericoloso, ma che potrebbe installare altri software indesiderati, cambiare il comportamento del dispositivo o effettuare delle attività non approvate o non richieste dall'utente.
Il buon proposito per il 2017
Non ci sono dubbi: per non cadere nella trappola dei criminali informatici, nel 2017 sarà necessario documentarsi costantemente sulle nuove minacce, navigare online con prudenza e dotare i propri dispositivi fissi e mobili di un adeguato software di sicurezza informatica.
Commenti
Posta un commento
Che ne pensi?