Passa ai contenuti principali

Emissioni negative: come trasformare l'anidride carbonica in opportunità

Per raggiungere i target di Parigi, non basteranno i tagli alla CO₂: bisogna farla diventare una risorsa. Ecco tre ricerche che vanno in questa direzione.

Emissioni di anidride carbonica
Immagine di pubblico dominio
L'accordo di Parigi, firmato da 177 Paesi, punta a contenere il riscaldamento climatico entro i 2° C, ma è già chiaro che per conseguire questo risultato non basterà ridurre le emissioni umane a zero entro il 2085. Le cosiddette emissioni negative svolgeranno un ruolo centrale per colpire il target.

Secondo un recente studio del National Center for Atmospheric Research, per evitare di sforare i 2° C bisogna concentrarsi sulle tecnologie di rimozione dell'anidride carbonica (CCS: Carbon Capture and Storage).

Le emissioni negative non sono un'idea nuova. Già l'IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) aveva incluso questo concetto nel suo ultimo rapporto del 2014, con l'avvertenza che si tratta di una prospettiva altamente incerta, perché le tecnologie sono ancora tutte da dimostrare e gli scienziati non hanno valutato i rischi che questa rimozione può comportare.

Nessuna delle tecniche conosciute, ad oggi, è pronta per essere applicata su vasta scala, per immaturità tecnologica, per i costi esorbitanti e per i potenziali rischi ecologici. La cattura e lo stoccaggio della CO₂ prevede l'intercettazione del gas per iniettarlo in profondità, in generale in giacimenti esauriti, dove non può fare nulla di male.

Ma la CCS è una tecnica costosa e ancora poco sperimentata. Resta il dubbio che, alla lunga, il gas riesca ad uscire tornando in atmosfera. Altra cosa sarebbe riuscire a convertire la CO₂ in una materia prima utile.

E questa è la strada seguita da molti scienziati, nella convinzione che solo conferendo un ruolo centrale a questo gas, ormai considerato il male assoluto, crescerà l'interesse economico a rimuoverlo dall'atmosfera.

L'anidride carbonica si fa roccia
Un nuovo metodo di stoccaggio della CO₂, più sicuro e definitivo rispetto alla cattura nelle caverne del sottosuolo, è stato messo a punto dai ricercatori dell'Università di Southampton, guidati dal geologo Juerg Matter.

La tecnologia è stata sperimentata in Islanda con il progetto CarbFix, che consiste nel pompare la CO₂ sciolta nell'acqua a una profondità di 400-500 metri nelle rocce vulcaniche islandesi, accelerando un processo naturale che spinge il basalto a reagire con il gas serra per formare minerali. I risultati della sperimentazione sono stati sorprendenti: il gas si è solidificato in pochi mesi.

Il sistema è già in grado di sequestrare 10mila tonnellate di CO₂ all'anno nel basalto, che è una roccia facilmente reperibile in molte aree del mondo; ma richiede 25 tonnellate di acqua per ogni tonnellata di CO₂ stoccata e, quindi, è indicato soprattutto nelle zone costiere.

L'auto elettrica che va a CO₂
L'idea è venuta ad un gruppo di ricercatori della Vanderbilt University, in collaborazione con i colleghi della George Washington University, che hanno inventato un sistema per rimpiazzare gli elettrodi di grafite con il carbonio ottenuto dall'atmosfera, attraverso una nuova tecnologia chiamata Step.

Il loro metodo sfrutta l'energia solare per separare gli atomi di carbonio e di ossigeno che formano la CO₂, ricavando nanotubi di carbonio da incorporare sia nelle batterie agli ioni di litio per le auto elettriche, sia nelle batterie agli ioni di sodio per altre applicazioni su larga scala.

I nanotubi di carbonio così ottenuti hanno migliorato la capacità di stoccaggio delle batterie di 3,5 volte rispetto agli elettrodi in grafite, consentendo cicli continui di ricarica per oltre due mesi senza interruzioni. La scoperta dei due team, guidati dai professori Cary Pint e Stuart Licht, getta un'ombra sulle ricerche in atto per trasformare la CO₂ in combustibili liquidi, molto meno efficienti.

La foglia artificiale
Un gruppo di ricercatori dell'Argonne National Laboratory e dell'Università dell'Illinois di Chicago descrive un sistema per creare una foglia artificiale. Il punto cruciale è l'attivazione della CO₂, che di per sé è una molecola stabile e non reagisce facilmente.

Mentre le piante attivano la CO₂ attraverso gli enzimi, questo sistema usa un catalizzatore metallico, composto di minuscoli fiocchi di tungsteno diselenide e alimentato da due piccole celle fotovoltaiche. Questo materiale consente di convertire l'anidride carbonica in monossido di carbonio (CO), molto più reattivo.

Come spiega il fisico Peter Zapol, tra gli autori dello studio, creare combustibili dal monossido di carbonio è un processo in discesa. Infatti, il CO prodotto può essere convertito in combustibile, come il metanolo.

Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

Carnevale della Fisica Edizione Novembre 2014

I Carnevali scientifici si ispirano ai Carnival of Science anglosassoni. Il loro scopo è quello di riunire il maggior numero di appassionati di scienza e diffondere così la cultura scientifica. Ecco perché il 30 di ogni mese appassionati e professionisti divulgatori della scienza si riuniscono per promuovere la fisica e le scienze in maniera originale e divertente. La Giuria ha finalmente deciso i premi per questa edizione del Carnevale della Fisica , che verranno assegnati ai migliori contributi divulgativi che arriveranno alla redazione di Gravità Zero . Qui potete consultare i premi in palio questo mese: http://carnevaledellafisica.blogspot.it/p/i-premi.html Allo scadere del mese la giuria esaminerà le segnalazioni dei link pervenuti e voterà per l'assegnazione del Premio al miglior contributo divulgativo .

Samantha: cosa farà sulla ISS?

Si avvicina il momento per Samantha Cristoforetti di lasciare il pianeta Terra. Il 23 novembre partirà alla volta della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) , prima donna italiana a mettervi piede . La navicella Soyuz attende lei e i suoi compagni di viaggio (il russo Anton Shkaplerov e Terry Virts della Nasa) al cosmodromo di Baikonur, in Kazakhstan. Ma il viaggio di Samantha è iniziato molto tempo fa. Laureata in Ingegneria meccanica all'Università Tecnica di Monaco (Germania). Nel 2001 entra nell'Accademia Aeronautica di Pozzuoli e ne esce nel 2005 con una laurea in Scienze aeronautiche e il grado di Ufficiale. Nel 2009 viene selezionata come astronauta dall' Esa (Agenzia Spaziale Europea) , 1° donna italiana e 3° europea in assoluto in mezzo ad 8500 candidati. Nei prossimi 6 mesi sulla ISS, Samantha sarà senza dubbio molto impegnata, dal momento che dovrà portare avanti ben 9 esperimenti scientifici , tutti di grande interesse e dalle importanti ricadute...

#WIRE15: 5 minuti per la tua idea

Il Workshop Impresa, Ricerca, Economia organizzato dall'associazione Frascati Scienza Il 21 maggio , presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati , al via #WIRE15 : il primo esperimento concreto di incontro tra attori dello sviluppo nel Lazio. È organizzato dall'associazione Frascati Scienza e sostenuto dal Comune di Frascati e da BCC - Banca di Credito Cooperativo di Frascati . #WIRE15 è il primo evento di lancio del decennale della Notte Europea dei Ricercatori 2015 . Un'inaugurazione che promette innovazione, creatività, tecnologia e opportunità per ricercatori e imprese. "#WIRE, nato da un'idea del Presidente di Frascati Scienza Giovanni Mazzitelli, è un progetto ambizioso che ha subito catturato la nostra attenzione" , spiega Pier Romano Ruggeri , Direttore della Banca di Frascati di Credito Cooperativo. "È un incontro tra progettazione e investitori e ha l'obiettivo di ascoltare le necessità delle imprese, condividere le idee della ri...

10 aziende italiane che puntano su ricerca e innovazione

Inutile negarlo, l’Italia non è il Paese più in forma del mondo. Ma le 10 aziende  di cui parleremo sono la prova che qualcosa si sta muovendo. Sono tutte aziende che investono in ricerca ed innovazione , che sfornano prodotti ad altissimo contenuto tecnologico , e che spesso si sono aperte con successo al mercato internazionale. Forse, anche grazie a loro, guarderemo al nuovo anno con un pizzico di ottimismo in più. 1.      Partiamo con ADAM (Advanced Data Analysis inMedicine) , spin-off dell’ Università del Salento , nata da un gruppo di fisici, informatici e medici.   ADAM sviluppa programmi per l’ imaging in medicina , in particolare per la rilevazione automatica o semiautomatica di malattie , assistita da computer. Lo scopo è aumentare l’attendibilità della diagnosi e l’efficacia della terapia, e nel contempo, ridurre la spesa pubblica sanitaria, migliorando anche la qualità di vita del paziente.   Tra i suoi prodotti c’è GlioCAD , che ...

Atlas: la straordinaria impresa del primo elicottero a propulsione umana

Gli esperti dicevano che era impossibile. Due giovani ingegneri hanno dimostrato il contrario, vincendo anche 250 mila dollari Nel giugno 2013 , Todd Reichert e Cameron Robertson , due ingegneri dell' Università di Toronto , sono riusciti a vincere l' AHS Sikorsky Prize , con un volo da record effettuato sul loro velivolo, Atlas . Le immagini della loro impresa sono emozionanti:                        Il Sikorsky Prize è nato nel 1980 : l'American Helicopter Society, ora AHS International , aveva offerto la somma di 250 mila dollari a chiunque fosse riuscito nell'impresa. Ma qual è questa impresa? Semplice: costruire un elicottero a propulsione umana , in grado di mantenersi in volo stazionario a tre metri di altezza, per almeno 60 secondi . Dati i numerosi tentativi, e gli altrettanto numerosi fallimenti , era ormai ritenuta una cosa impossibile . Finché non sono arrivati Reichert e Roberts...