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Ambiente: dall'ENEA arriva un sistema anti-inquinamento

L'ENEA ha sviluppato MINNI: un sistema in grado di calcolare le concentrazioni degli inquinanti nell'aria, e di dirci se le misure anti-inquinamento sono realmente efficaci. Ma, a Roma, anche il suolo è fortemente contaminato: l'importanza del progetto Urbesoil.

In bici a Roma
https://www.youtube.com/watch?v=5VQsH9zEwQ8
L'assenza di precipitazioni di questi ultimi mesi ha determinato il superamento dei livelli di sicurezza della concentrazione atmosferica di elementi inquinanti, tra cui polveri sottili, metalli pesanti e ozono.

  • Il progetto MINNI
Per affrontare l'emergenza smog, l'ENEA mette in campo MINNI: un sistema modellistico, realizzato per il Ministero dell'Ambiente, che simula il comportamento degli inquinanti nell'atmosfera per creare mappe orarie di concentrazione degli inquinanti, in particolare delle famigerate polveri sottili. Si tratta di uno strumento operativo a disposizione delle amministrazioni pubbliche, per valutare efficacia e costi delle misure anti-inquinamento.

MINNI è composto da due sistemi interconnessi: un sistema modellistico per descrivere i processi chimico-fisici in atmosfera, e le concentrazione degli inquinanti sulla base delle condizioni meteo; e uno strumento di analisi, il "Gains-Italy", in grado di valutare costi e impatti in termini di riduzione delle concentrazioni.

"MINNI è uno strumento potente", sottolinea Gabriele Zanini, responsabile della Divisione ENEA Modelli e tecnologie per la riduzione degli impatti antropici e dei rischi naturali. "Ci dice qual è la natura del fenomeno dell'inquinamento atmosferico, quando e perché si verifica. Inoltre, indica l'impatto degli interventi, come gli investimenti per ridurre le emissioni di ammoniaca in agricoltura".

Il sistema anti-smog messo a punto da ENEA evidenzia anche l'importanza di introdurre "stufe di nuova generazione e filtri antiparticolato per l'utilizzo di legna nel riscaldamento domestico, e di efficientare il nostro patrimonio edilizio per consumare meno combustibili fossili."

"Per il settore trasporti, è sicuramente importante l'introduzione di autobus meno inquinanti, ma occorre soprattutto ridurre le auto in circolazione, e portare dalla gomma al ferro sia il trasporto delle merci che delle persone."

  • Il progetto Urbesoil
Ma, oltre che nell'aria, la concentrazione di microinquinanti risulta in aumento anche al suolo. È quanto rivela uno studio sull'inquinamento urbano, condotto dall'ENEA in collaborazione con l'Università di Novi Sad (Serbia). Si tratta del progetto Urbesoil, che ha evidenziato un aumento delle particelle rilasciate dalle emissioni dei veicoli nei suoli di Roma, a 20 anni dall'introduzione delle marmitte catalitiche.

Se da un lato quasti dispositivi hanno manifestato la loro efficacia eliminando il piombo dalle emissioni, dall'altro si è registrato un incremento costante di "nuovi" microinquinanti, in particolare le "terre rare" (di cui è solitamente composto il rivestimento delle marmitte), e di metalli pesanti come il platino e il palladio, utilizzati nei catalizzatori per accelerare le reazioni chimiche.

Il progetto Urbesoil ha posto l'accento sull'importanza dell'adozione di misure preventive, in particolare in assenza di precipitazioni. "Con semplici interventi di lavaggio delle strade e di pulizia dei tombini", sottolinea Massimo Angelone dell'ENEA, "potremmo ridurre gli inquinanti al suolo e la loro mobilità nell'aria, rendendo più efficaci i piani anti-inquinamento".

  • Le conseguenze dell'inquinamento
In un recente studio dell'Agenzia Europea per l'Ambiente (EEA), in Italia, nel 2012, i decessi prematuri attribuibili all'inquinamento dell'aria sono stati oltre 84mila, di cui il 70 % attribuibili a polveri sottili, il 26 % al biossido di azoto e il 4 % all'ozono.

Inoltre, secondo il rapporto OMS-OCSE, nel 2015, un abitante su quattro, in Europa, si è ammalato o è morto prematuramente a causa dell'inquinamento dell'ambiente.

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