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Energia: riscaldamento, 10 regole-base per efficienza e risparmio

Ecco il vademecum con le regole di base da seguire in casa, se volete migliorare la vostra efficienza energetica e risparmiare sulla bolletta.

Efficienza energetica in casa
Immagine di pubblico dominio: https://pixabay.com/
Dal 15 ottobre i riscaldamenti si sono accesi in 4.300 comuni italiani, quelli in zona climatica "E", che comprendono grandi città, come Milano, Torino, Bologna e Venezia. Per aiutare i consumatori a scaldare al meglio le proprie case, evitando però sprechi e brutte sorprese nella bolletta (o sanzioni per non aver effettuato le revisioni di legge), arriva un vademecum con le 10 regole-base per un riscaldamento efficiente e più "conveniente".

È stato curato dagli esperti del Ministero dello Sviluppo Economico (MiSE) e dell'ENEA, insieme alle novità in tema di APE, l'attestato di prestazione energetica obbligatorio per affitti e compravendite che è cambiato dal 1° ottobre, e alle nuove regole per le caldaie. Da fine settembre, infatti, si possono installare soltanto caldaie ad alto rendimento.

Il vademecum
Regola n.1: FARE LA MANUTENZIONE DEGLI IMPIANTI. È la regola numero uno, sia per motivi di sicurezza, sia per evitare sanzioni: un impianto ben regolato e ben mantenuto consuma e inquina meno. Chi non effettua la manutenzione del proprio impianto rischia una multa non inferiore a 500 euro, in base a quanto stabilisce il DPR 74/2013.

Regola n.2: CONTROLLARE LA TEMPERATURA AMBIENTE. Scaldare troppo la casa fa male alla salute e alle tasche: la normativa consente una temperatura di 20 - 22 gradi, ma 19° sono più che sufficienti a garantire il comfort necessario. Inoltre, ogni grado abbassato si traduce in un risparmio dal 5 al 10 % sui consumi di combustibile.

Regola n.3: ATTENTI ALLE ORE DI ACCENSIONE. Il tempo massimo di accensione giornaliero è indicato per legge, e cambia a seconda delle sei zone climatiche in cui è suddivisa l'Italia. Per i comuni in fascia "E", il massimo sono 14 ore.

Regola n.4: USARE I CRONOTERMOSTATI. Un aiuto al risparmio arriva dai moderni dispositivi elettronici che consentono di regolare temperatura e tempo di accensione, in modo da mantenere l'impianto in funzione solo quando si è in casa.

Regola n.5: APPLICARE VALVOLE TERMOSTATICHE. Queste apparecchiature aprono o chiudono la circolazione dell'acqua calda  nel termosifone e consentono di mantenere costante la temperatura impostata, aiutando a concentrare il calore negli ambienti più frequentati e ad evitare sprechi.

Regola n.6: INSTALLARE PANNELLI RIFLETTENTI TRA MURO E TERMOSIFONE. È un "trucco" semplice, ma molto efficace per ridurre le dispersioni di calore.

Regola n.7: SCHERMARE LE FINESTRE LA NOTTE. Chiudendo persiane e tapparelle, o mettendo tende pesanti, si riducono le dispersioni di calore verso l'esterno.

Regola n.8: FARE IL CHECK-UP ALLA PROPRIA CASA. L'isolamento termico su pareti e finestre dell'edificio è un aspetto da non trascurare: se la costruzione è stata fatta prima del 2008, probabilmente non rispetta le attuali normative sul contenimento dei consumi energetici, e conviene valutare un intervento per isolare le pareti e sostituire le finestre. Con i nuovi modelli che disperdono meno calore, il beneficio può essere doppio: si riducono i consumi di energia fino al 20 %, e si può usufruire dei cosiddetti ecobonus, la detrazione fiscale del 65 %.

Regola n.9: IMPIANTI DI RISCALDAMENTO INNOVATIVI. Se l'impianto ha più di 15 anni, conviene valutarne la sostituzione, ad esempio con le nuove caldaie a biomasse, le pompe di calore, o con impianti integrati dove la caldaia è alimentata con acqua preriscaldata da un impianto solare termico, e/o da una pompa di calore alimentata da un impianto fotovoltaico. Per questi interventi si può usufruire degli ecobonus per la riqualificazione enrgetica degli edifici (65 %), e del patrimonio edilizio (55 %).

Regola n.10: EVITARE OSTACOLI DAVANTI E SOPRA I TERMOSIFONI. Mettere tende o mobili davanti ai termosifoni, o usare i radiatori come asciuga biancheria, disperde calore ed è fonte di sprechi. Inoltre, attenzione a non lasciare troppo a lungo le finestre aperte: per rinnovare l'aria in una stanza bastano pochi minuti, evitando inutili dispersioni di calore.

Termosifone
Immagine di pubblico dominio: https://pixabay.com/
La nuova etichettatura per le caldaie
Da fine settembre è in vigore una nuova etichettatura energetica, che definisce gli standard minimi di efficienza per le caldaie. Introdotta dal MiSE sulla base del regolamento europeo Ecodesign, prevede una classificazione energetica da A+ a G per gli apparecchi per il riscaldamento degli ambienti, e da A a G per gli apparecchi che producono acqua calda sanitaria.

Inoltre, diventa obbligatorio installare solo caldaie a condensazione, in grado di recuperare gran parte del calore contenuto nei fumi, che, altrimenti, andrebbe disperso nel camino. I produttori di caldaie non potranno più immettere sul mercato quelle non a condensazione (continuerà ad essere prodotto solo un tipo particolare di caldaia non a condensazione, detta "a camera aperta").

Il nuovo APE
Altra novità importante in tema di risparmio ed efficienza riguarda l'APE, l'Attestato di Prestazione Energetica: è un documento che certifica le prestazioni energetiche di una singola unità immobiliare o di un intero edificio, ed è obbligatorio anche nel caso di vendita o affitto dell'immobile. Dal 1° ottobre sono in vigore le "Linee guida nazionali per la certificazione energetica degli edifici", introdotte dal MiSE. Le novità principali riguardano il modello da usare e le regole per la redazione dell'attestato.

I controlli sull'efficienza
L'ENEA, in collaborazione con il MiSE e il CTI (Comitato Termotecnico Italiano), ha predisposto anche delle linee guida per facilitare l'applicazione della normativa sui controlli per l'efficienza energetica, che costituiscono il riferimento per le Regioni e per le autorità competenti.

L'agenzia, inoltre, supporta il MiSE nell'informazione ai cittadini, agli operatori del settore e alla Pubblica Amministrazione, e, per conto delle Amministrazioni Locali, cura la formazione e il rilascio dell'attestato di idoneità tecnica ai professionisti abilitati ai controlli (ad oggi più di 1.600), che operano su tutto il territorio nazionale.

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