Passa ai contenuti principali

Beni culturali: bentornata Teodolinda

Dopo circa sette anni di restauri, le "Storie di Teodolinda" tornano a splendere nel Duomo di Monza. Grazie anche all'ENEA, che ha messo a disposizione alcune tecnologie avanzate di diagnostica, già utilizzate per altri interventi di salvaguardia del patrimonio artistico italiano.

Teodolinda sposa Agilulfo (particolare).
Immagine di pubblico dominio
La Cappella di Teodolinda è tornata al suo antico splendore. Dopo circa sette anni di restauri, il 16 ottobre scorso, è stato ufficialmente restituito alla città di Monza il ciclo di affreschi dedicati alla storia della Regina dei Longobardi. Agli interventi ha contribuito anche l'ENEA, che ha collaborato con il CNR, l'Opificio delle Pietre Dure e altri centri di ricerca, per il recupero di un'opera d'arte fortemente provata dal tempo.

Le "Storie della Regina Teodolinda" è il più ampio ciclo di affreschi di Gotico internazionale in Italia. Furono dipinte tra il 1441 e il 1446 dagli Zavattari, famiglia di artisti con bottega a Milano. La serie si compone di 45 scene, su cinque registri sovrapposti, che rivestono interamente i 500 metri quadri delle pareti della cappella a sinistra dell'abside, nel Duomo di Monza.

Il degrado nel quale versavano era dovuto, principalmente, alla natura dei materiali organici di facile deperimento, come olio e uovo, che furono usati per la pittura a secco. Inoltre, a partire dal 1700, la cappella è stata restaurata in media ogni cinquant'anni, con tecniche spesso invasive, in cui si preferiva ridipingere e dorare le pareti deteriorate, pittosto che sanare a monte le cause del deperimento. L'umidità e i fumi acri delle lampade ad olio e delle candele hanno fatto il resto.

Il contributo al restauro dell'ENEA
L'intervento dell'ENEA si è collocato nella fase preliminare di studio, quando è stato eseguito un ampio screening per capire le tecniche esecutive, i materiali originali utilizzati, e quelli aggiunti nei passati restauri. Inizialmente, sono state realizzate indagini "non distruttive" sull'intera opera; poi, nel corso del restauro, sono stati effettuati, in laboratorio, approfondimenti su dei microcampioni.

In particolare, è stata utilizzata la tecnica della "fluorescenza X", nota anche con l'acronimo XRF: lo strato pittorico viene irraggiato con fasci di fotoni, e si misura l'energia e l'intensità della fluorescenza emessa. In questo modo, sono state ottenute informazioni sulla sua composizione, individuando i materiali utilizzati.

I progetti dell'ENEA nella salvaguardia delle opere d'arte
L'ENEA è attiva da decenni nel settore della salvaguardia del patrimonio artistico, sia in Italia che all'estero, grazie al proprio know-how, costituito da strumentazioni ad alto valore tecnologico. Le indagine diagnostiche (gammagrafie, analisi termografiche, fluorescenza X, microscopie ottiche ed elettroniche, tomografie neutroniche) sono state usate per il restauro di capolavori del Rinascimento italiano.

Tra le tecnologie laser, invece, troviamo il Radar Topologico a Immagine: con questo strumento è possibile rilevare, a distanza, le caratteristiche morfologiche e di colore di un'opera d'arte, e ricostruirne un'immagine fedelissima, con risoluzioni superiori rispetto ai dispositivi convenzionali. È stato usato per acquisire la Cappella Sistina e la Loggia di Amore e Psiche, a Roma.

Tra i progetti che hanno suscitato maggior interesse, troviamo il sistema d'isolamento antisismico per i Bronzi di Riace. Nel campo della protezione sismica del patrimonio storico-monumentale, sono state sviluppate e applicate tecnologie antisismiche innovative e metodologie d'intervento che coniugano sicurezza con esigenze di conservazione, come nel Ponte delle Torri, a Spoleto.

Inoltre, sono state realizzate analisi endoscopiche, termografiche e vibrazionali per il completo recupero della Villa dei Misteri, a Pompei. Le analisi integrano l'utilizzo di tecniche standard per la diagnostica, con tecniche innovative di telerilevamento a bassa quota, cioè droni per l'acquisizione e l'elaborazione di immagini ad alta definizione.

L'ENEA ha firmato anche un accordo con i Musei Vaticani, per lo sviluppo di tecnologie avanzate come il bio-restauro, una speciale tecnica che si basa sull'utilizzo di batteri per la pulitura e la rimozione di patine, vecchie colle e protettivi alterati sulle opere d'arte: "Biorestauro: una tecnologia tutta italiana".



Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

Atlas: la straordinaria impresa del primo elicottero a propulsione umana

Gli esperti dicevano che era impossibile. Due giovani ingegneri hanno dimostrato il contrario, vincendo anche 250 mila dollari Nel giugno 2013 , Todd Reichert e Cameron Robertson , due ingegneri dell' Università di Toronto , sono riusciti a vincere l' AHS Sikorsky Prize , con un volo da record effettuato sul loro velivolo, Atlas . Le immagini della loro impresa sono emozionanti:                        Il Sikorsky Prize è nato nel 1980 : l'American Helicopter Society, ora AHS International , aveva offerto la somma di 250 mila dollari a chiunque fosse riuscito nell'impresa. Ma qual è questa impresa? Semplice: costruire un elicottero a propulsione umana , in grado di mantenersi in volo stazionario a tre metri di altezza, per almeno 60 secondi . Dati i numerosi tentativi, e gli altrettanto numerosi fallimenti , era ormai ritenuta una cosa impossibile . Finché non sono arrivati Reichert e Roberts...

Ciro e Antonio: dinosauri italiani

Ciro e Antonio sono fossili di dinosauro famosi nel mondo, ma praticamente sconosciuti nel nostro Paese. Ve li voglio presentare . Ciro è stato il primo dinosauro in assoluto ad essere scoperto in Italia, a Pietraroja (Benevento) nel 1980. Lo scopritore, Giovanni Todesco , era un appassionato di fossili che scambiò il piccolo dinosauro per una semplice lucertola e per questo motivo conservò l'esemplare in casa sua per anni. Nel 1993, dopo aver visto il film "Jurassic Park", decise di mostrare il fossile al paleontologo Giorgio Teruzzi, che lo riconobbe per quello che era: un piccolo di dinosauro.   (la foto è di proprietà di Scienza in Rete ) Nel 1998 venne riconosciuto come uno dei fossili più importanti nella storia della paleontologia . Il fossile, infatti, è fra i più completi che esistano ed è il primo a presentare organi interni e tessuti molli in uno straordinario stato di conservazione .

Antartide, parte la spedizione italiana con 210 ricercatori e 50 progetti di ricerca

È partita ufficialmente la XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, attuata dall'ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico. Fonte: ENEA Cinquanta progetti di ricerca su ecosistemi e clima e 210 tra tecnici e ricercatori nazionali e internazionali saranno i protagonisti della XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) , che parte ufficialmente con l'apertura della stazione "Mario Zucchelli" . La Campagna 2017-18, finanziata con 23 milioni di euro dal MIUR e attuata dall' ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico , avrà una durata di 4 mesi e vedrà la partecipazione di ricercatori che svolgeranno attività di ricerca anche presso altre basi antartiche, nel clima di collaborazione internazionale che caratterizza la scienza in uno dei luoghi più remoti della Terra. Per realizzare ...

#WIRE15: 5 minuti per la tua idea

Il Workshop Impresa, Ricerca, Economia organizzato dall'associazione Frascati Scienza Il 21 maggio , presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati , al via #WIRE15 : il primo esperimento concreto di incontro tra attori dello sviluppo nel Lazio. È organizzato dall'associazione Frascati Scienza e sostenuto dal Comune di Frascati e da BCC - Banca di Credito Cooperativo di Frascati . #WIRE15 è il primo evento di lancio del decennale della Notte Europea dei Ricercatori 2015 . Un'inaugurazione che promette innovazione, creatività, tecnologia e opportunità per ricercatori e imprese. "#WIRE, nato da un'idea del Presidente di Frascati Scienza Giovanni Mazzitelli, è un progetto ambizioso che ha subito catturato la nostra attenzione" , spiega Pier Romano Ruggeri , Direttore della Banca di Frascati di Credito Cooperativo. "È un incontro tra progettazione e investitori e ha l'obiettivo di ascoltare le necessità delle imprese, condividere le idee della ri...

Ambiente: alcuni organismi si stanno adattando ai cambiamenti climatici del Mediterraneo

Una ricerca, pubblicata sulla rivista "Royal Society Open Science", rivela che alcuni organismi marini saranno in grado di attrezzarsi per sopravvivere alle alterazioni climatiche, in atto nel Mediterraneo. http://commons.wikimedia.org/wiki/User:Otrebor81~commonswiki Ci sono alcuni organismi che vivono ancorati al fondale marino, e, quindi, non possono sottrarsi agli effetti dell' acidificazione degli oceani e del riscaldamento dell'acqua di mare . Organismi come il briozoo Calpensia nobilis : un invertebrato marino, con uno scheletro esterno formato da carbonato di calcio, che vive in colonie. Proprio su di esso è stato condotto l'esperimento di cui si parla nell' articolo . La ricerca è firmata da Chiara Lombardi e Silvia Cocito , del Centro Ricerche Ambiente Marino Santa Teresa dell'ENEA , da Maria Cristina Gambi , della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli , e da Paul D. Taylor , del Natural History Museum di Londra .