Ricercatori dell'Istituto di genetica molecolare del Cnr di Pavia hanno fatto parte di una task force internazionale, che ha studiato l'effetto dell'esposizione a basse dosi di agenti chimici ambientali nella genesi del cancro. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica internazionale "Carcinogenesis".
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174 ricercatori impegnati nella ricerca sui tumori, provenienti da 28 paesi, hanno approfondito la relazione tra ambiente e cancro, analizzando dati tossicologici pubblicati in letteratura. Tra loro, anche Chiara Mondello e Ivana Scovassi dell'Igm-Cnr di Pavia.
I risultati del lavoro di questo gruppo di ricercatori hanno dato origine a dodici review, pubblicate dalla rivista scientifica "Carcinogenesis", in un numero speciale intitolato "Valutazione del potenziale carcinogenico dell'esposizione a basse dosi di agenti chimici nell'ambiente".
"Sono state esaminate undici caratteristiche biologiche, tipiche dei tumori, e per ciascuna di queste sono stati individuati dieci target, geni o processi cellulari, la cui distruzione comporta lo sviluppo delle caratteristiche stesse. Sono stati quindi presi in considerazione agenti chimici diffusi nell'ambiente, non ancora stabiliti come cancerogeni, potenzialmente in grado di interferire con questi target", afferma Mondello.
"Tra gli 85 agenti chimici presi in esame, ne sono stati identificati 50 in grado di influenzare i meccanismi coinvolti nella carcinogenesi, a concentrazioni a cui si possono trovare nell'ambiente, svolgendo quindi possibili azioni cancerogene."
"Lo studio ha messo in luce, inoltre, come uno stesso agente chimico possa colpire più target implicati nella cancerogenesi, ed uno stesso target possa essere bersaglio di più agenti chimici. Questo suggerisce che l'eventuale effetto cancerogeno di miscele di agenti chimici non possa essere ignorato e debba essere ulteriormente studiato".
Il lavoro del team, coordinato dalla Ong "Getting to know cancer" (Conoscere il cancro), mostra quanto sia ancora aperto questo campo di studio.
"Poiché ci sono evidenze che un'elevata percentuale dei tumori sia dovuta ad esposizioni ambientali non correlate allo stile di vita personale, i risultati del lavoro indicano quanto sia importante che questo settore di ricerca venga potenziato per ottenere nuove informazioni", conclude la ricercatrice dell'Igm-Cnr.
"Queste problematiche devono essere portate all'attenzione della comunità scientifica, così da stimolare lo sviluppo e il finanziamento di progetti di ricerca, necessari per poter approfondire gli studi iniziati".
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