Passa ai contenuti principali

Astronomia: la Terra non è il pianeta migliore per la vita.

Esopianeti molto diversi dal nostro potrebbero avere caratteristiche migliori per ospitare la vita extraterrestre.

esopianeta
Immagine di dominio pubblico: https://pixabay.com/
Per ora, la Terra è l'unico pianeta, che conosciamo, che ospiti organismi viventi. E, ovviamente, presenta parecchie caratteristiche che appaiono ideali per la vita:
  • Orbita intorno ad una stella tranquilla e con una luminosità costante da miliardi di anni.
  • Ha abbondante acqua allo stato liquido.
  • Il suo campo gravitazionale riesce a mantenere un'atmosfera abbastanza densa, ma non troppo opaca e soffocante.
  • Presenta un campo magnetico che la protegge dai danni provocati dalla radiazione cosmica.
  • La tettonica delle placche contribuisce a regolarne il clima.
Tuttavia, ad uno sguardo più attento, l'abitabilità del nostro pianeta non è così ideale come appare. Innanzitutto, ci sono molte regioni inospitali: i deserti aridi, le regioni polari, gli oceani. Inoltre, fra circa cinque miliardi di anni, il sole diventerà una gigante rossa, e incenerirà la Terra.

Secondo gli scienziati, le caratteristiche importanti per l'abitabilità di un pianeta, indicano che un "mondo superabitabile" dovrebbe essere poco più grande della Terra, e dovrebbe orbitare attorno ad una stella poco più piccola e debole del Sole. Ma perché?

Stella più piccola, pianeta più grande.
Le stelle migliori, per la superabitabilità, sembrano essere le nane K. Sono stelle un po' più piccole della nostra, ma, in compenso, hanno una vita molto più lunga. E questo darebbe alle potenziali biosfere dei loro pianeti molto più tempo per evolversi. Una nana K appare un po' più rossa del Sole, perché la sua emissione luminosa è spostata verso l'infrarosso, ma potrebbe comunque permettere la fotosintesi.

Però, un pianeta in orbita intorno ad una nana K dovrebbe essere più grande del nostro. In caso contrario, l'interno del pianeta si raffredderebbe molto prima della morte della stella. Le conseguenze sarebbero il collasso del campo magnetico protettivo, e il blocco della mitigazione climatica.

Una super-Terra grande fino al doppio del nostro pianeta, conserverebbe molto meglio il calore interno. Ma non più grande di così: le dimensioni sarebbero eccessive per la tettonica delle placche, che è un fenomeno essenziale per la vita. Inoltre, un pianeta di massa doppia avrebbe anche più superficie abitabile a disposizione.

Come sarebbe la vita.
Che aspetto avrebbe una super-Terra superabitabile? Ovviamente, la gravità sarebbe leggermente più intensa, quindi, la densità dell'atmosfera aumenterebbe un poco. Lo stesso avverrebbe per la velocità di erosione delle catene montuose: il pianeta avrebbe una superficie più piatta.

Questo vuol dire che, se ci fosse acqua, non si formerebbero grandi oceani, ma molti mari poco profondi. Sarebbe un "mondo arcipelago", potenzialmente molto vantaggioso per lo sviluppo della vita. Riuscite ad immaginarlo?




Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

Atlas: la straordinaria impresa del primo elicottero a propulsione umana

Gli esperti dicevano che era impossibile. Due giovani ingegneri hanno dimostrato il contrario, vincendo anche 250 mila dollari Nel giugno 2013 , Todd Reichert e Cameron Robertson , due ingegneri dell' Università di Toronto , sono riusciti a vincere l' AHS Sikorsky Prize , con un volo da record effettuato sul loro velivolo, Atlas . Le immagini della loro impresa sono emozionanti:                        Il Sikorsky Prize è nato nel 1980 : l'American Helicopter Society, ora AHS International , aveva offerto la somma di 250 mila dollari a chiunque fosse riuscito nell'impresa. Ma qual è questa impresa? Semplice: costruire un elicottero a propulsione umana , in grado di mantenersi in volo stazionario a tre metri di altezza, per almeno 60 secondi . Dati i numerosi tentativi, e gli altrettanto numerosi fallimenti , era ormai ritenuta una cosa impossibile . Finché non sono arrivati Reichert e Roberts...

#WIRE15: 5 minuti per la tua idea

Il Workshop Impresa, Ricerca, Economia organizzato dall'associazione Frascati Scienza Il 21 maggio , presso le Scuderie Aldobrandini di Frascati , al via #WIRE15 : il primo esperimento concreto di incontro tra attori dello sviluppo nel Lazio. È organizzato dall'associazione Frascati Scienza e sostenuto dal Comune di Frascati e da BCC - Banca di Credito Cooperativo di Frascati . #WIRE15 è il primo evento di lancio del decennale della Notte Europea dei Ricercatori 2015 . Un'inaugurazione che promette innovazione, creatività, tecnologia e opportunità per ricercatori e imprese. "#WIRE, nato da un'idea del Presidente di Frascati Scienza Giovanni Mazzitelli, è un progetto ambizioso che ha subito catturato la nostra attenzione" , spiega Pier Romano Ruggeri , Direttore della Banca di Frascati di Credito Cooperativo. "È un incontro tra progettazione e investitori e ha l'obiettivo di ascoltare le necessità delle imprese, condividere le idee della ri...

ENEA per EXPO 2015: ricercatori italiani e USA per salvare l'agrobiodiversità

L'ENEA dà l'allarme: i cambiamenti climatici stanno moltiplicando le specie invasive. In Italia danni per un milardo di euro l'anno. https://www.flickr.com/photos/artistica2004/ A EXPO 2015 arriva uno strumento per preservare la biodiversità nel settore agricolo . Che è sempre più minacciata dai cambiamenti climatici , dall'utilizzo intensivo di prodotti chimici e dalla diffusione di specie esotiche invasive . Come la cicalina e la Xylella fastidiosa , che stanno mettendo in pericolo vite e ulivo. La tecnologia è nata da un'alleanza fra ricercatori italiani e statunitensi . Il progetto si chiama GlobalChangeBiology , coordinato dall' ENEA e sviluppato in collaborazione con l' Università californiana di Berkeley e il consorzio scientifico no profit CASAS Global . Il nuovo strumento è stato presentato oggi, 6 maggio 2015 , in occasione del convegno " Un mondo (bio)diverso: l'agrobiodiversità in un mondo che cambia ". Si è svolto a M...

Torino: una giornata alla scoperta delle neuroscienze

I ricercatori del NICO - Università di Torino vi invitano a visitare i laboratori, in cui conducono ricerca di base su Sclerosi Multipla, Alzheimer e altre malattie del cervello Come comunicano i neuroni? Quando possono rigenerarsi? E che cosa succede se non riescono a farlo? I ricercatori del NICO , Neuroscience Institute Cavalieri Ottolenghi , dell' Università di Torino , vi invitano a scoprire le neuroscienze . E, soprattutto, a capire l'importanza della ricerca di base per sconfiggere le malattie neurodegenerative. Spesso, si dimentica che la strada per trovare una terapia, parte inevitabilmente dalla ricerca di base. Infatti, riparare il cervello significa conoscerlo . Per questo i ricercatori del NICO studiano struttura e funzioni del cervello normale, con l'obiettivo di capire come si ammala e come curarlo.

Energia: arriva il condizionatore alimentato ad energia solare

Rinfrescare o riscaldare gli ambienti senza utilizzare combustibili fossili, senza inquinare e dimezzando i consumi elettrici Gli impianti di climatizzazione sono responsabili del 40 % del consumo globale di energia, e del 36 % delle emissioni totali di CO2. Il settore è in espansione e, di conseguenza, salirà anche il consumo energetico . https://www.flickr.com/photos/imizael/ Con l'estate alle porte torna anche lo spettro del black-out , causato dal picco di consumi elettrici dovuti al fortissimo ricorso ai condizionatori d'aria. Ma proprio in questo settore si cela il maggior potenziale di risparmio energetico . Lo scorso 4 maggio , all' ENEA , si è tenuto il workshop sulla climatizzazione innovativa : sono state presentate le ultime evoluzioni del " Solar heating and cooling " e della nuova generazione di pompe di calore. Si tratta di tecnologie che sfruttano l'energia fornita dal sole o accumulata nel suolo, nell'acqua e nell'aria . ...