Passa ai contenuti principali

Il futuro dell'agricoltura con la "serra verticale"

L'ENEA porterà all'EXPO 2015 la Vertical Farm. Il primo prototipo italiano di serra verticale sarà esposto nel Future Food District, dove i visitatori potranno toccare con mano i possibili futuri dell'agricoltura.

Expo Milano 2015
https://www.flickr.com/photos/lorenzogdnz/
La Vertical Farm rivoluziona cinque settori fondamentali:
  1. Suolo
  2. Acqua
  3. Energia
  4. Agricoltura sostenibile
  5. Alimentazione sicura
Infatti, la serra verticale dell'ENEA non contiene terra: gli ortaggi non hanno bisogno di suolo, per crescere, ma solo di acqua e sostanze nutritive. È il principio del cosiddetto sistema idroponico. In pratica, la terra viene sostituita da un substrato inerte, come l'argilla espansa, che ha solo la funzione di ospitare le radici. Senza il suolo, le variabili in gioco sono molte di meno, e quindi è più facile controllare tutti i parametri. A guadagnarci sono la qualità e la sicurezza del cibo.

Dato che viviamo su un pianeta già ampiamente sfruttato, dal punto di vista agricolo, e che avremo molte bocche da sfamare, produrre alimenti senza bisogno di suolo è una sfida a dir poco importante. E non solo a livello globale: l'Italia ha perso oltre 6 milioni di ettari di coltivazioni, negli ultimi 60 anni.

Oltre alla terra, la serra verticale elimina anche i pesticidi, le emissioni e i rifiuti. Senza contare il riciclo totale di acqua e fertilizzanti e l'uso di energia prodotta da fonti rinnovabili.

Secondo le stime, il 70 % del consumo mondiale di risorse idriche è dovuto all'agricoltura e all'allevamento. E non farà che crescere, come potete leggere in questo precedente articolo: http://bioblognews.blogspot.it/2015/02/7-soluzioni-alla-crisi-idrica-che-non.html. Inoltre, l'energia utilizzata dalla catena alimentare è il 30 % di quella consumata nel mondo. Dall'altro lato, quasi due miliardi di persone vivono in assoluta scarsità d'acqua, un miliardo soffre di denutrizione e due miliardi e mezzo non hanno accesso alle forme moderne di energia.

Perciò, ben venga la Vertical Farm.

Commenti

I post più letti dell'ultimo mese

Ciro e Antonio: dinosauri italiani

Ciro e Antonio sono fossili di dinosauro famosi nel mondo, ma praticamente sconosciuti nel nostro Paese. Ve li voglio presentare . Ciro è stato il primo dinosauro in assoluto ad essere scoperto in Italia, a Pietraroja (Benevento) nel 1980. Lo scopritore, Giovanni Todesco , era un appassionato di fossili che scambiò il piccolo dinosauro per una semplice lucertola e per questo motivo conservò l'esemplare in casa sua per anni. Nel 1993, dopo aver visto il film "Jurassic Park", decise di mostrare il fossile al paleontologo Giorgio Teruzzi, che lo riconobbe per quello che era: un piccolo di dinosauro.   (la foto è di proprietà di Scienza in Rete ) Nel 1998 venne riconosciuto come uno dei fossili più importanti nella storia della paleontologia . Il fossile, infatti, è fra i più completi che esistano ed è il primo a presentare organi interni e tessuti molli in uno straordinario stato di conservazione .

Atlas: la straordinaria impresa del primo elicottero a propulsione umana

Gli esperti dicevano che era impossibile. Due giovani ingegneri hanno dimostrato il contrario, vincendo anche 250 mila dollari Nel giugno 2013 , Todd Reichert e Cameron Robertson , due ingegneri dell' Università di Toronto , sono riusciti a vincere l' AHS Sikorsky Prize , con un volo da record effettuato sul loro velivolo, Atlas . Le immagini della loro impresa sono emozionanti:                        Il Sikorsky Prize è nato nel 1980 : l'American Helicopter Society, ora AHS International , aveva offerto la somma di 250 mila dollari a chiunque fosse riuscito nell'impresa. Ma qual è questa impresa? Semplice: costruire un elicottero a propulsione umana , in grado di mantenersi in volo stazionario a tre metri di altezza, per almeno 60 secondi . Dati i numerosi tentativi, e gli altrettanto numerosi fallimenti , era ormai ritenuta una cosa impossibile . Finché non sono arrivati Reichert e Roberts...

Antartide, parte la spedizione italiana con 210 ricercatori e 50 progetti di ricerca

È partita ufficialmente la XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide, attuata dall'ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico. Fonte: ENEA Cinquanta progetti di ricerca su ecosistemi e clima e 210 tra tecnici e ricercatori nazionali e internazionali saranno i protagonisti della XXXIII Campagna estiva del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA) , che parte ufficialmente con l'apertura della stazione "Mario Zucchelli" . La Campagna 2017-18, finanziata con 23 milioni di euro dal MIUR e attuata dall' ENEA per gli aspetti logistici e dal CNR per la programmazione e il coordinamento scientifico , avrà una durata di 4 mesi e vedrà la partecipazione di ricercatori che svolgeranno attività di ricerca anche presso altre basi antartiche, nel clima di collaborazione internazionale che caratterizza la scienza in uno dei luoghi più remoti della Terra. Per realizzare ...

Arriva "Smart node", la piazza virtuale della città del futuro

Un'installazione urbana interattiva ideata dall'ENEA come luogo d'incontro. Fonte: ENEA Un luogo d'incontro dove i cittadini possono condividere idee, creare e fruire contenuti, navigare, informarsi sulle novità e sulle attività della città , attraverso le nuove tecnologie web del cloud computing . È l'identikit dello Smart node , un'installazione urbana interattiva ideata dall' ENEA nell'ambito del progetto " City 2.0 ", finanziato dal MIUR con l'obiettivo di sviluppare soluzioni intelligenti per l'efficienza dei servizi urbani , come illuminazione ed edifici pubblici, mobilità sostenibile e monitoraggio della qualità dell'aria. Installato presso lo Smart Village del Centro Ricerche Casaccia dell'ENEA, ne diverrà presto il cuore tecnologico ed aggregativo , con la possibilità di ricevere e condividere informazioni, foto e video come in una piazza virtuale di una città del futuro non troppo lontano . Lo Smart node...

Ambiente: alcuni organismi si stanno adattando ai cambiamenti climatici del Mediterraneo

Una ricerca, pubblicata sulla rivista "Royal Society Open Science", rivela che alcuni organismi marini saranno in grado di attrezzarsi per sopravvivere alle alterazioni climatiche, in atto nel Mediterraneo. http://commons.wikimedia.org/wiki/User:Otrebor81~commonswiki Ci sono alcuni organismi che vivono ancorati al fondale marino, e, quindi, non possono sottrarsi agli effetti dell' acidificazione degli oceani e del riscaldamento dell'acqua di mare . Organismi come il briozoo Calpensia nobilis : un invertebrato marino, con uno scheletro esterno formato da carbonato di calcio, che vive in colonie. Proprio su di esso è stato condotto l'esperimento di cui si parla nell' articolo . La ricerca è firmata da Chiara Lombardi e Silvia Cocito , del Centro Ricerche Ambiente Marino Santa Teresa dell'ENEA , da Maria Cristina Gambi , della Stazione Zoologica Anton Dohrn di Napoli , e da Paul D. Taylor , del Natural History Museum di Londra .